Quando il professor Paolo Mantegazza, insegnante di scienze motorie ed ex campione di judo, entra per la prima volta nella classe che gli è stata assegnata, i ragazzi che ne fanno parte notano subito che si tratta di un adulto capace più di altri di ottenere rispetto mostrando coerentemente di nutrirlo per loro. Quello di cui si renderanno conto solo a poco a poco, però, è che queste qualità e questo approccio derivano in larga parte dalle caratteristiche e dalla filosofia di fondo della disciplina che ha praticato, e che si è trasformata per lui in uno stile di vita. Per alcuni di loro il fascino esercitato dalla scoperta del judo sarà tale che non solo cominceranno a praticare insieme questo sport, ma esso diventerà per loro uno strumento per affrontare meglio le difficoltà quotidiane, per imparare a dominare i propri istinti, per acquisire maggiore consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti. In altre parole: per crescere. E si accorgeranno che fra di loro, inaspettatamente, c’è anche un grande talento in erba...

Valenza didattica e attività
Il romanzo esemplifica alla perfezione il tema della valenza educativa dello sport, esplorando una disciplina di grande tradizione e di grande fascino come il judo, che rappresenta anche una cultura e uno stile di vita. L’apparato didattico a cura di Stefano Gianni costituisce un utile ausilio alla comprensione e all’analisi del testo nelle sue componenti linguistiche e narratologiche, e offre diversi spunti per esercitarsi nella produzione scritta.

L'autore
Alessandro Bruyère (Carmagnola, 1982) ha fatto parte della nazionale italiana di judo, sport a cui ha potuto dedicarsi a tempo pieno nel gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre.
Laureato in Lettere, ha al suo attivo diversi romanzi per adulti e ragazzi.

Età consigliata
12+